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I beduini del deserto: due libri per conoscerli meglio

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Partiamo dall’etimologia: i beduini sono letteralmente “gli abitanti del deserto/della steppa”.

Il termine, quindi, non ha un valore etnico preciso: s’incontrano in tutta l’Africa settentrionale o nella penisola arabica, si trovano socialmente organizzati in clan, in stretta connessione con il capostipite della tribù.

I beduini lavorano spesso con il bestiame e vivono in tende ma, soprattutto negli ultimi tempi,si sono ritrovati alle prese con lavori agricoli e salariati e in abitazioni più stabili, costruendo rapporti e scambi con le popolazioni locali più sedentarie.

Questa breve analisi è sufficiente?

No, evidentemente non basta recepire informazioni dal web o sui libri perché i beduini sono difficili da conoscere davvero. Noi però abbiamo la nostra alleata che può aiutarci: la letteratura.

 

Ho sposato un beduino – Marguerite van Geldermalsen’s

Partiamo dall’AMORE. Come funziona l’amore con un beduino del deserto? Qual è la quotidianità di una coppia che ci appare così distante?

Possiamo cercare una risposta nel primo libro che vi consigliamo, che vede protagonista Marguerite van Geldermalsen, infermiera neozelandese sposata con Mohammad Abdallah Othman, un venditore di souvenir, beduino dell’antica città di Petra, in Giordania.

Per farlo ci porta a ritroso nel tempo: la protagonista è una semplice viaggiatrice occidentale che, per  caso, incontra Mohammad per il quale perde la testa, finendo per diventare sua sposa.

Tra bizzarie e imprevidibilità nasce la coppia spinta dalla curiosità del nuovo e dell’avventura. Attraverso le pagine ne conosciamo le sfumature e le loro giornate. Dalla difficoltà del vivere in una grotta, alla preparazione del pane shrak su un fuoco all’aperto, sino al raccogliere l’acqua dalla sorgente.

Chi colpisce è Marguerite che diventa per noi una vera reporter: una donna senza pregiudizi che ci regala pagine intense sulle persone del luogo che impara ad amare, tracciando le tradizioni beduine ormai perdute nel mondo moderno.

Perché grazie a lei riecheggia quello che spesso ci dimentichiamo: noi  non siamo migliori “dell’Altro”,  il progresso che decantiamo non ci fa più umani e a volte bastano solo un forte legame, una comunità stretta e altruista, per essere davvero felici.

Un libro per scoprire, per amare e conoscere, con gli occhi del deserto, un amore semplice ma speciale.

 

Charles Montagu Doughty – Arabia Deserta 

Con Arabia Deserta abbandoniamo i toni emotivi, perché Charles Montagu Doughty prima di essere un poeta e scrittore è stato un grande viaggiatore inglese dell’800.

Il suo è un vero diario di viaggio, utile per noi per acquisire nuovi punti di vista. 

Doughty compì, infatti, parecchi viaggi in Vicino Oriente, vivendo davvero come un beduino.
Sarà per questo che Rory Stewart descrisse il libro «una cronaca unica di un pezzo di storia che era andato perduto»? Possiamo scoprirlo soltanto leggendo.

Il libro nasce nel remoto (per noi) 1876, anno in cui  il giovane scrittore decide di visitare un sito archeologico nascosto nel cuore dell’Arabia

Per raggiungerlo è disposto a tutto, si traveste da pellegrino e si unisce alla grande carovana di devoti che da Damasco si reca alle città sante dell’Islam. 

Si tratta di una vera odissea nel deserto che per noi diventa un’esperienza preziosa. Durante la lettura, scopriamo un mondo nuovo insieme. Ci scontriamo contro una società ai suoi – e i nostri – occhi arcaica, forse violenta e misteriosa, in cui le regole occidentali non valgono nulla

E poi mille incontri indimenticabili, paesaggi magici e solenni nelle affascinanti distese di sabbia, tra la fatica delle lunghe cavalcate sul cammello, le soste, la fame e la sete. E ancora, i tradimenti e gli agguati, i momenti di comunità così intensi da rapire il cuore per sempre. 

Un romanzo d’avventura, un testimonianza storica che ci fa sentire l’anima più profonda della parola “beduino”, per imparare, senza pregiudizi, la meraviglia del deserto.

 

 

E a noi cosa resta? Di certo la curiosità estrema di far qualcosa di nuovo, di scoprire, sviscerare…immaginare una vita. E se fosse questa la felicità?


Mi chiamo Federica, le mie origini sono sicule ma la mia vita è in continuo movimento tra la Francia e l’Italia (per studio e passione, mi sono da sempre dedicata alle lettere e all’arte).

Ho un profilo in cui consiglio e racconto libri che si chiama Maisondul.

Amo la sensibilità e la gentilezza, cammino sempre con un libro in mano e gli occhi sgranati e curiosi verso il mondo.

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