Jago (Jacopo Cardillo) a 33 anni è considerato uno dei migliori scultori al mondo…
Non male per un autodidatta.
Le sue opere e la sua arte sono state paragonate ai migliori artisti della storia.
Addirittura, i giornalisti lo hanno soprannominato “il nuovo Michelangelo”.
In realtà Jago è molto di più di un’etichetta.
Sono andato a conoscerlo nel suo studio a Napoli dove mi ha fatto provare per un secondo cosa vuol dire creare!
La ricetta della felicità secondo Jago
Io sto cercando di trattare la felicità però ho letto tante volte che per creare arte bisogna ritrovarsi in un momento di assenza di felicità…
Lavoro per nove mesi, è impensabile che tu possa essere attraversato da un solo sentimento.
Certo che ci riesce buon per lui.
Io sono un vulcano di cose che accadono in contemporanea, due sentimenti contrastanti che emergono in uno stesso momento
Quindi non escludo nulla.
Accadono delle cose e io le accolgo: anche perché non potrei fare altrimenti
Un’ultima domanda cosa vuol dire essere felice per Jago?
Non è che la felicità più importante delle altre cose.
No, ha un valore proprio perché noi facciamo esperienza anche delle altre cose.
Il nostro avversario su un campo di calcio, ad esempio, è l’opportunità che abbiamo di provare a noi stessi il nostro livello.
Senza di lui non potremmo, dovremmo ringraziarlo.
Chi gioca questa partita sapendo che c’è chi vince e c’è chi impara fa qualcosa che partecipa alla sua crescita personale.
Chi pensa che esistono vincenti e perdenti si allontana dalla comprensione.
Invece a questo mondo c’è chi vince e chi impara.
Sia la felicità come la mancanza di felicità, entrambe partecipano a questo viaggio che stiamo facendo.
Ho come la sensazione che oggi io abbiamo passato una giornata con un personaggio storico, uno di quelli che si studieranno nei libri.
Io ero qui con lui a bermi un caffè e visitare il suo studio: mi sono sentito testimone della storia contemporanea che si compie
Attraverso i messaggi che Jago libera dal marmo la sua storia diventa eterna.