Quanto siamo felici nel 2023?
Ognuno ha la propria Felicità.
C’è chi la scova in una serata in famiglia, chi in un abbraccio, qualcuno girovagando il mondo, qualcun altro rimanendo per tutta la vita nella propria città natale.
Ma esiste una radice comune? Qualcosa che ci “rende tutti allo stesso modo felici”? Ci affidiamo alle statistiche per analizzare insieme.
Ipsos Group S.A, società multinazionale di ricerche di mercato e consulenza, ha condotto uno studio su 32 Paesi del mondo in occasione della Giornata Internazionale della Felicità 2023 rivelando una percentuale che ci piace ed entusiasma: quasi tre persone su quattro (73%) ammettono di esser felici.
Raggiunge l’apice Cina (91%), poi Arabia Saudita (86%) e Paesi Bassi (85%).
L’Italia non rientra tra i Paesi top della classifica ma si aggiudica il 25° posto con il 68% di persone felici.
Quanto siamo felici? L’importanza delle relazioni
Naturalmente si tratta di studi a campione, che non possono coinvolgere le nazioni intere, ma sono comunque degli spunti per comprendere quell’essenza di felicità che cerchiamo di scovare durante i nostri incontri.
Quello che stupisce è “l’incremento della felicità” registrato negli ultimi anni.
Nel 2022 è aumentata rispetto all’anno precedente, raggiungendo un salto di qualità in rapporto agli anni del Covid-19 che ci vedevano rinchiusi in casa, con la paura che qualcosa potesse succedere ai nostri cari.
E infatti, non a caso, uno dei motivi che ispirano la felicità a livello globale, riguarda i rapporti con gli amici e la famiglia, e non la situazione economica e politica del proprio Paese.
Tutto si basa sulle relazioni, quindi.
Per i genitori la risposta immediata al “cos’è per te la felicità?” riguarda i figli. Per le coppie il proprio partner, per ragazzi e adulti il rapporto con la natura e la stretta connessione con essa, oppure la curiosità, la stabilità e la conoscenza.
Felicità e relazioni: cosa abbiamo imparato
Si tratta, per noi che di gente ne conosciamo di continuo, di affermazioni che non ci stupiscono e, al contrario, confermano le nostre ipotesi.
Scrivendo queste parole ci vengono in mente, come in un rullino fotografico, tutte le persone a cui abbiamo posto questa domanda e le loro opinioni.
Ci viene in mente il popolo ucraino che, molto più profondamente, ci racconta il forte desiderio di Libertà che lo renderebbe felice. L’ancorarsi agli effetti, quelli che ti restano; all’amore, quello che ti tiene in vita.
Ma ci viene anche in mente la meravigliosa escursione con Valeria Margherita Mosca nella radura selvaggia della foresta boreale che ci ha fatto assaporare il brivido intenso di cos’è natura e della felicità nel viverla davvero, nella sua brutale semplicità. Con i suoi ostacoli e i colori, gli odori, i suoni.
Infine, ma l’elenco come sempre potrebbe esser ben più lungo, pensiamo anche ai ragazzi incontrati sull’Ocean Viking, in quell’esperienza che resta impressa sulla pelle e che supera tutto.
Non può esistere felicità, famiglia, relazione senza VITA. E loro quella vita, in questo momento, possono cercare di afferrarla solo rischiandola.
Il nostro augurio?
Un aumento esponenziale di quella felicità, una classifica IPSOS sempre più positiva per il 2024.
Impegniamoci, giorno dopo giorno, per raggiungerla, perché l’esistenza si regge sul sorriso. 🙂