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Allenare la Gentilezza per essere Felici

Allenare la gentilezza

Allenare la Gentilezza per scoprire la felicità, perché ottenerla non è un semplice dovere ma esercizio quotidiano.

Con queste premesse ci rendiamo conto del compito impegnativo che ci siamo imposti di raggiungere oggi: capire come i sorrisi garbati, anche con chi non ci piace, sono la possibilità per vivere noi stessi una vita più felice.

Lo spunto è arrivato lo scorso Novembre da IF!Italians Festival, l’appuntamento annuale di cui YouTube è main partner e che riunisce esperti italiani e internazionali per una settimana di confronto, approfondimento e networking, che quest’anno ha affrontato il tema della gentilezza, a tal proposito, è stato pubblicato l’articolo che la spiega attraverso la voce di studiosi: non potevamo farcelo scappare.

 

Allenare la gentilezza: perché è così importante?

Durante il Festival, riflettendo sul significato della gentilezza, ci siamo resi conto che si tratta di un valore universale che ognuno di noi può facilmente mettere in pratica e che trasforma il presente in positività.

Poche sillabe che conservano i segreti per vivere meglio i cambiamenti del mondo.

Grazie a questa è possibile trarne benefici su ogni fronte, non solo emozionale e personale, ma anche nel lavoro che è fatto di persone e legami di fiducia.

Un team composto da anime “garbate” risulterà fruttuoso per la propria “azienda” (e per una migliore convivenza).

Non è semplice esserlo, è dimostrato che il sentimento della collera derivi da istinti primordiali e per questo è più immediato.

Ma siamo esseri umani che, proprio grazie all’esercizio costante e il ragionamento, possono sforzarsi raccogliendo i risultati positivi della gentilezza.

E poi, come non considerare la soddisfazione dello scoprirsi amati dal prossimo per le nostre azioni altruiste?

È una sensazione che sazia ego e mente, che appaga anche la nostra parte irrazionale, il nostro “egoismo positivo” così come ci piace definirlo.

 

Gentilezza, l’abbiamo trovata ovunque

Vorremmo farvi un esempio per sancire definitivamente quanto detto ma non è così scontato. In ogni puntata, in ogni personaggio incontrato, in ogni città attraversata è stata proprio la gentilezza il nostro nord, la nostra bussola.

Sì, gentilezza intesa come desiderio di instaurare connessioni con le persone del luogo, capacità di riflettere e mettersi in discussione, cancellando il proprio punto di vista, ammettendone di nuovi, delle volte complessi da metabolizzare.

È il caso del recentissimo episodio in Ketama, considerato il paradiso dell’Hashish in cui, in punta di piedi, ci si fa spazio tra quella gente che vive del nulla, che ha bisogno di tutta la nostra gentilezza per fidarsi e farci scoprire nuove sfaccettature di quello che per noi sarebbe condannabile e inammissibile.

La valle dell'hashish: Ketama

E ancora, in Benin quando ci siamo confrontati e aperti al Voodoo, la religione forse più fraintesa del mondo come noi stessi l’abbiamo definita, che non è semplice MAGIA NERA, ma un mondo in cui entrare con estremo rispetto e garbo, che riserva mondi a noi inesplorati.

O, infine, procedendo a ritroso nel tempo, quando Progetto Happiness cominciava a farsi spazio e a prendere forma, alla Corea del Nord, dove tutto è sovvertito, il contrario del nostro pensiero e del nostro vivere, dove la fatica del comprendere e i dubbi trovano come unica espressione possibile LA GENTILEZZA.

Abbiate cura di essere gentili.