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Mollo tutto e prendo in mano la mia vita

È da mesi ormai che ho in mente il Progetto Happiness: lo modello nei miei pensieri e gli do forma nei miei schemi.

Non passa una giornata in cui non pensi a come migliorarlo, a come renderlo fattibile e dare sempre più senso a un’avventura che mi cambierà la vita.

Prima (durante) e dopo il mio turno a lavoro ricerco i migliori profili da andare a intervistare in giro per il mondo, che domande potergli fare per imparare il loro ingrediente per creare la mia ricetta della felicità e quali paesi andare a visitare.

Ho deciso di partire il 15 settembre 2019, giorno del mio 29 simo compleanno per ritornare a casa dopo aver fatto il giro del mondo, esattamente il giorno in cui compirò 30 anni.

Per essere pronto per la data di partenza prefissata però, il mio tempo libero non basta più.

Ho bisogno di dedicarmi completamente al progetto e alla sua organizzazione.

Sento che è il momento giusto per fare un “all in” su me stesso, su ciò che mi rende felice e sul mio futuro.

Mi licenzio da un lavoro accettato esclusivamente per la promessa di uno stipendio fisso e scelgo di vivere la mia vita con coraggio.

Chiaramente, quando fai una scelta del genere ti devi aspettare commenti del tipo: “ma quando Crescerai?” “Quando metterai la testa apposto?” “ quando incomincerai a crearti una vita normale?”.

Ma cos’è normale???

Io che scelgo di provare a vivere la vita che ho sempre sognato, vengo etichettato come un’immaturo un illuso, chi invece decide di svendere i suoi sogni per fare un lavoro insoddisfacente e vivere una vita di rimpianti solo in cambio di uno stipendio, viene descritto come “normale!? »

Tra i due non c’è una scelta giusta o sbagliata ma credo che almeno dovremmo essere noi a scegliere quale vivere e non galleggiare nel fiume della vita facendoci trascinare dagli eventi.