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India, caste e intoccabili: una giornata con i manual scavengers

India! Qui vivono un miliardo e 300 milioni di persone. Di questo passo, tra 30 anni l’India supererà la Cina diventando così il Paese più popoloso al mondo.

Tutte queste persone, però, fanno ancora parte di una gerarchia sociale, solo formalmente abolita negli anni 50: un sistema millenario chiamato “caste”.

Le caste dividevano le persone a seconda del lavoro che avrebbero dovuto svolgere per l’intera loro vita. C’erano i sacerdoti, seguiti dai guerrieri, dai nobili, dagli agricoltori, dai commercianti fino ad arrivare all’ultimo gradino: gli artigiani.

Esisteva tuttavia un gruppo di persone che non era neppure degno di accedere al sistema delle caste: gli intoccabili. A loro spettavano i lavori più umilianti!

Ma non è finita qui. Gli “untouchables” non sono solo l’ultimo gradino della società indiana: al loro interno è presente un’altra sotto-casta ancora più degradante.

Questi “ultimi degli ultimi” sono i “i manual scavengers”: ossia coloro che si calano nella fogne per liberarle dalle ostruzioni.

Il lavoro dei manual scavengers.

Oggi sto andando a incontrare alcuni di loro mentre lavorano e voglio proprio sapere cos’è per loro la felicità. Non me lo riesco neanche immaginare. Per cercare di capirlo, sto seguendo il leader dei “manual scavengers”, colui che divide il lavoro tra le persone che fanno parte della propria casta.

Sì, avete capito bene: mi sta portando proprio a vedere come lavorano nelle fogne!

manual scavegers all'interno di una fogna

I manual scavengers hanno con sé alcuni attrezzi da lavoro: una lunga canna di bambù e altri oggetti di metallo. In cosa consiste il loro lavoro? Aprono i tombini e letteralmente puliscono a mani nude le fogne intasate. Nei casi più semplici, un manual scavenger deve liberare la fogna superficialmente dalle ostruzioni. Quando la situazione è più critica il rischio è quello di doversi immergere completamente nella fogna. 

Mamma mia, ragazzi… Sono a pochi metri da lui ma mi devo allontanare, l’odore è ripugnante. Ci sono vetri, borse, schiume che indicano residui chimici, escrementi umani che galleggiano: non so davvero come facciano!

Dilavar, questo il nome del mio accompagnatore, mi sta spiegando che ci sono pozzi profondi che devono essere aperti costantemente per evitare che il metano si accumuli. Il rischio è che possa uccidere le persone che si calano nella fogna.

Lo stanno facendo davanti ai miei occhi. Un ragazzo si sta calando all’interno, senza corde: saranno i compagni a tirarlo su di nuovo. Ci sono blatte, insetti che camminano ovunque… lui con i piedi identifica dove scavare.

Il suo nome è Kalash Khumar. Ha la mia età: 29 anni! E in questo momento sta rischiando la vista: molte persone annegano a causa dei gas tossici. Per tutto questo, la loro stessa aspettativa di vita è molto più bassa di quella del resto della popolazione.

Si calano completamente nudi, non usano attrezzatura. Chiedo perché non indossano stivali di gomma o guanti. Li hanno ma non sarebbe possibile usarli: si riempirebbero di acqua e il loro utilizzo sarebbe inutile.

Dove vivono e cosa pensano i manual scavengers

Mi sposto a vedere dove vivono i manual scavengers. Otto o nove persone abitano in uno spazio strettissimo.

Usciamo all’esterno e inizio a parlare con Dilavar. Lui ha 50 anni. Da 20/25 fa questo lavoro. Non può fare altro a causa del sistema delle caste: fa questo per disperazione. Ha dei bambini da crescere e per sfamare la sua famiglia non ha alternative.

Dopo quello che ho visto sento il bisogno di saperne qualcosa in più.

Può una persona di una casta sopra la tua fare il tuo stesso lavoro? Per esempio: può un brahmin(sacerdote) diventare a pulitore delle fognature?

No! Nessuno lo farebbe! Solo quelli della nostra casta lo possono fare.

Solo noi ci possiamo abbassare a tanto perché non abbiamo altra scelta: lo facciamo per sopravvivere.

E anche perché non abbiamo studiato abbastanza. Se avessi studiato avrei potuto avere qualche chance in più. Ma il governo a prescindere ci relega a fare questi lavori a causa della nostra casta.

Ti senti diverso dalle altre caste? Credi nelle caste? Credi che questo è il lavoro che ti spetta?

Ci sentiamo inferiori per come ci trattano le altre persone. Tutti ci guardano dall’alto verso il basso per colpa del nostro lavoro, c’è dell’odio e della violenza verso la nostra casta. Soffriamo perché nessuno vuole stare con noi, nessuno si siede affianco a noi. E questo ci fa stare male perché noi lo facciamo solo per disperazione.

Dopo 20 anni, ora che sei il leader di questa comunità, ora che hai dei lavoratori sotto di te, che lavorano per te, quanto puoi guadagnare tu e quanto possono guadagnare i tuoi ragazzi al mese?

Più o meno guadagniamo 100€ al mese. Ma purtroppo non c’è un fisso per noi: certe volte c’è lavoro altre volte no. Alcuni mesi può essere 70€, altri 120€: ma non più di questo.

Qual è la cosa peggiore che hai affrontato durante questi anni di lavoro?

Quando ti cali giù nella fogna, spesso i gas ti causano forti irritazioni agli occhi e alla gola. Questo causa gravi problemi respiratori.

Sono stato tanto male per un mese e mezzo e anche i dottori erano preoccupati per me. Ho perso molto peso anche perché non potevo lavorare e non avevamo cibo a casa. In qualche modo la mia famiglia si è presa cura di me e sono guarito. Davanti ai miei occhi, tante persone sono morte affogate nella fogna.

C’è stato un caso recente in cui avevano chiamato noi per fare un lavoro ma altri ragazzi sono arrivati prima e si sono presi l’incarico. Tutti e tre sono morti a causa dei gas tossici. Io però prendo molte precauzioni prima di entrare dentro la fogna.

Prima di tutto controllo se c’è la presenza di un gas possibilmente nocivo: li riconosco perché hanno un odore molto forte. Poi verifico la profondità del pozzo per capire se è troppo pericoloso o no. Non voglio prendere troppi rischi: prima penso alla sicurezza e poi penso ai soldi

Oggi, se potessi scegliere qualsiasi lavoro, che lavoro ti piacerebbe fare?

Mi arruolerei nell’esercito. Sono sicuro che sarei potuto diventare un soldato.

Nonostante il tuo lavoro, nonostante tutte le cose difficile che ti sono successe nella vita, davanti a me vedo un uomo soddisfatto con figli, nipoti, una bella famiglia. Puoi dire che sei felice? Che hai una vita felice?

Ho avuto molti alti e bassi nella mia vita ma niente ha scalfito la mia felicità. Oggi sono così felice di avere tutta la mia famiglia insieme a me. I miei figli, i miei nipoti, mia moglie sono felici insieme a me. E quando li guardo mi sento così felice. La mia più grande ricchezza è la mia famiglia

La giornata è già stata dura così ma sono qui anche per scoprire la ricetta della felicità. È arrivato il momento di sottoporre il questionario della felicità a Dilavar: non so cosa aspettarmi, cosa sarà la felicità per un manual scavengers? Non me lo riesco nemmeno a immaginare…