
Il Covid-19 ha interrotto il mio viaggio ma non la mia voglia di viaggiare e soprattutto di farlo in maniera ecosostenibile.
In questo “girone di andata” di Progetto Happiness, durato esattamente 6 mesi, dal 15 Settembre 2019 al 15 marzo 2020, ho avuto modo di transitare in 16 differenti Nazioni, attraversando ben 4 continenti.
In tutti i miei spostamenti non ho mai perso di vista l’ecosostenibilità del mio viaggio e la sicurezza di aver intrapreso la strada giusta è aumentata di intervista in intervista.
Cosa centrano le interviste con l’ecosostenibilità del viaggio? Te lo spiego subito.
Diversi protagonisti mi hanno spiegato come la natura sia stata una parte essenziale nel loro percorso di ricerca della felicità.
Penso ad esempio a Kabir Bedi, per cui il profumo della felicità è quello di un gelsomino di notte in India.
Oppure a Darwesh, l’uomo più anziano della valle dell’Hunza, che mi ha raccontato come il suo popolo ha sempre coltivato la terra e apprezzato i doni della natura: fatto che ha contribuito, a suo avviso, alla incredibile longevità dei suoi antenati.
Per non dimenticare poi il rapporto fondamentale tra anima e natura nel trovare la felicità per un maestro di arti marziali, come mi hanno spiegato il Maestro Yuan Xiu Gang e Jack Pinnick sulle montagne del Wudang, in Cina.
Come viaggiare in modo ecosostenibile
Fin da Progetto Liminis (se ti sei perso come sono diventato Ironman in un anno qui trovi tutto il riassunto del progetto) ho imparato che essere in armonia con la natura è parte integrante della mia felicità.
Per essere in armonia con la natura rispettarla in tutte le sue forme è il primo passo.
Per questo motivo ho fatto in modo che in questi primi sei mesi (e continuerò a farlo appena potrò ripartire) la mia avventura avesse il minor impatto possibile sull’ambiente.
Ecco alcune accortezze e linee guida che sto cercando di seguire.
Ridurre le distanze degli spostamenti
Quando possibile, cerco di spostarmi di città in città con mezzi di trasporto pubblici o elettrici e per le lunghe tratte all’aereo preferisco i treni notturni. Io adoro i treni notturni perché quasi sempre sono più economici, sia per il prezzo del biglietto e sia perché risparmi una notte in hotel. Inoltre con un paio di cuffie e il mio pc riesco a crearmi un mini ufficio nel quale sono molto più produttivo del solito
Be like a local
Nei paesi che visito cerco sempre di mimetizzarmi tra i locali e avere l’esperienza più genuina di quella città. Comportarsi come una persona del posto ha anche vantaggi per l’ambiente. Per esempio di solito nei ristoranti locali si servono piatti tipici che usano ingredienti caratteristici della zona e non prodotti importati dall’estero. Mangiando in ristoranti autoctoni, evitando le catene internazionali, si aiuta lo sviluppo dell’economia del paese.
Limitare la carne
A proposito di cibo, sto cercando di limitare il più possibile il mio consumo di carne, prediligendo piatti vegetariani/vegani quando posso. Ormai è noto a tutti che l’allevamento di animali e la produzione di carne comportano un enorme spreco di risorse e di energia e quindi, quando posso, cerco di non mangiare la carne.
Riutilizzabile: il mio nuovo mantra
Per evitare di utilizzare prodotti in plastica, per il mio viaggio mi sono munito di sacchetti di tela leggerissimi che posso usare per qualsiasi cosa, evitando i sacchetti di plastica. Lo stesso vale per la mia borraccia in metallo: oltre a non dover comprare montagne di bottiglie di plastica, una buona borraccia mantiene la temperatura del liquido che volete bere.
Posate in bamboo
Con me nello zaino ho un set di posate più una cannuccia, tutto in bamboo, per evitare di utilizzare le classiche posate in plastica che danno dappertutto. Oltre a non produrre ulteriore plastica, è decisamente più piacevole mangiare con delle posate di bamboo, dai.
Prodotti cosmetici ecologici
Tutti i prodotti per la mia cura intima sono biodegradabili. Potrei anche vivere nella giungla, lavarmi i denti in un fiume con il mio spazzolino in bambù e il mio dentifricio naturale, farmi una bella doccia sotto una cascata con il mio sapone di Aleppo.
Questi sono solo alcuni degli accorgimenti che ho adottato per far sì che la mia avventura rimanga indimenticabile ma sempre nel rispetto dell’ambiente.
Spero in qualche modo di avervi incuriosito e dato buone idee per il vostro prossimo viaggio perché ogni piccolo gesto conta veramente nell’emergenza ambientale in cui ci troviamo tutti adesso.
Continuiamo a sognare, presto torneremo a viaggiare ma rispettiamo il nostro meraviglioso pianeta, altrimenti tra qualche decennio il rischio è che ci sia ben poco da visitare.