
Le migliori città dove fare Smart Working in Italia: tra lavoro e felicità
Lo smart working ci rende più felici? Non esiste una risposta univoca e valida per tutti.
C’è chi ha una propensione per il movimento e il lavoro in presenza, chi invece preferisce lavorare oltre la classica “idea di ufficio”.
Certo, esistono aspetti positivi che rendono lo smart working obiettivamente efficace e i luoghi scelti fanno la differenza.
Lo smart working fa bene all’ambiente ma anche alle persone!
Secondo l’analisi ENEA, facendo smart working facciamo bene all’ambiente diminuendo emissioni fino al 40% e, conseguentemente, l’inquinamento.
Ma non è l’unica ricerca in atto.
L’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, infatti, ha condotto degli studi sui benefici del lavoro da remoto notando un miglioramento dell’equilibrio fra vita professionale e privata (46% degli intervistati), ed evidenziando la crescita della motivazione e del coinvolgimento dei collaboratori.
Quali sono le migliori città per praticare lo SMART WORKING
Sia per lavorare qualche giorno fuori le mura di casa e godersi una pseudo vacanza, sia come destinazione stabile del proprio smart working, esistono numerose classifiche che aiutano a trovare la città perfetta per il lavoro agile. I fattori presi in considerazione sono la qualità della vita, costi e sicurezza, clima e ambiente.
A proposito del clima, sapevate che secondo la scienza la temperatura ideale per lavorare è 22-24 gradi Celsius?
Al primo posto troviamo l’australiana Brisbane che offre paesaggi mozzafiato. Subito dopo la portoghese Lisbona.
Nessuna italiana raggiunge la top 10!
Le migliori città per smart working in Italia
Nonostante il podio non raggiunto, le città italiane sono tante e offrono possibilità di smart working interessanti.
Attenzione, in questi casi è sconsigliato scegliere Roma e Milano, troppo popolate e confusionarie, stimolano l’adrenalina e non il relax.
La prima classificata nel nostro paese è Bologna, un buon compromesso per chi non vuole rinunciare alla città ma cerca una dimensione più raccolta. Dal secondo posto in poi, eccetto Firenze, si scelgono solo località di mare.
Dunque Bari, Palermo, Cagliari, Genova… sono loro le più desiderate, luoghi che si tuffano sull’acqua, che regalano paesaggi mozzafiato, prezzi nella media, buon cibo e anche cultura.
Non solo grandi città: è la rivicinta dei Borghi
Dal 2020, con l’arrivo della Pandemia, la nostra idea di lavoro è cambiata, portando molte persone a lasciare le città, per sfuggire al contagio e, allo stesso tempo, ritornare nei luoghi d’origine. Ecco quindi che piccoli paesi e borghi sono tornati a ripopolarsi di gente, diventando oasi di pace in cui poter lavorare.
Tra i più famosi pensiamo a quelli della Toscana con Pitigliano e San Gimignano, la Liguria con l’artistica Dolceacqua, la Sicilia con Erice.
Progetto Happiness: smartworker da sempre
L’idea del nomade digitale, che gira il mondo e al contempo lavora, è insita in Progetto Happiness. Seppur in maniera diversa, il lavoro da remoto ci ha permesso di incontrare culture nuove e mete inesplorate.
Penso al nostro viaggio in Benin per conoscere la religione vodoo, alle distese solitarie dell’Islanda, al Kenya con la sua capitale Nairobi.
Tutti luoghi remoti e particolari in cui avremmo potuto praticare (e pratichiamo) lo smart working…
Perché in fondo quello che serve è solo una connessione, no?
Noi restiamo connessi.
Ci sono tante altre destinazioni “felici” da conoscere!