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La felicità ai tempi di Chat GPT

Intelligenza artificiale Chat GPT

Negli ultimi mesi, a meno che non abbiate vissuto sotto un sasso, sarete sicuramente incappati in Chat GPT, un modello di intelligenza artificiale basato sulla tecnologia GPT-3.5, che ha avuto un grande impatto sul mondo della comunicazione e dell’interazione umana.

Questo tipo di intelligenza artificiale può generare risposte in modo autonomo, sulla base di modelli linguistici addestrati su una vasta quantità di dati.

Ciò ha permesso a Chat GPT di comunicare con gli utenti in modo simile a quello di una conversazione umana, cosa che si e trasformata in un successo planetario, tanto che in soli cinque giorni la app di Open Al (la società che ha sviluppato il modello) ha raggiunto l’incredibile numero di 1 milione di utenti (tanto per farvi capire la portata, lnstagram ci ha messo quasi tre mesi).

 

Intelligenza artificiale Chat GPT

 

Chat GPT tra entusiasmo e paura per le novità

Come ogni volta che una novità dalla portata globale fa la sua apparizione, il mondo si divide in modo netto tra entusiasti e scettici. Chat GPT non ha fatto eccezione.

Tra gli entusiasti troviamo gli appassionati di tecnologia, che subito si sono messi ad utilizzare questo strumento, mettendolo alla prova negli ambiti più disparati.

Dalla stesura di semplici testi, fino alle domande filosofiche più impegnative, passando per la creazione di ricette utilizzando gli avanzi presenti nel frigo, arrivando a delle vere e proprie ricerche che sono state prontamente utilizzate da studenti di ogni età.

In particolare la possibilità che Chat GPT potesse aiutare nei compiti a casa, ha messo in crisi i professori di tutto il mondo, che da un giorno con l’altro si sono ritrovati a ricevere dei lavori perfetti anche dai brocchi della classe.

Ovviamente non sono mancati gli scettici, che hanno visto in Chat GPT uno strumento pericoloso per l’umanità intera.

La preoccupazione principale da parte degli scettici era (ed è tuttora) verso le novità che una tecnologia così dirompente potrebbe portare in ambito lavorativo.

Quanti posti di lavoro si perderanno quando queste Al saranno in grado di fare tanti lavoro meglio dell’uomo? Casa faranno le persone che verranno rimpiazzate dai robot dotati di intelligenza?

Queste sono domande lecite, che però hanno accompagnato l’umanità durante tutto il suo sviluppo.

Prendiamo per esempio il settore dei trasporti; Quando si è passati dai cavalli ai treni, il mondo si divise tra chi accolse con entusiasmo il nuovo mezzo di locomozione (che avrebbe data la possibilità di spostarsi più rapidamente e per distanze più lunghe) e gli scettici, che proprio nella possibilità di allontanarsi velocemente videro un rischio di sconvolgimento della società di allora (le cronache del tempo raccontano di come gli abitanti di Bristol, in lnghilterra, fossero preoccupati delle conseguenze, sulla loro comunità, dell’avvento dei treni, in quanto avrebbero permesso a “forestieri” di Londra di insediarsi nelle loro zone…)

Lo stesso effetto lo fece l’arrivo del telefono prima, della televisione, dei telefoni cellulari e di internet.

Ma e davvero giusto avere questa paura?

 

II pessimismo ingiustificato nei confronti dell’Al

E’ normale essere pessimisti ed impauriti, quando una novità di così grandi dimensioni si palesa nelle nostre vite e l’avvento dell’intelligenza artificiale non fa eccezioni.

La narrativa che sta passando dai media in queste settimane è che praticamente tutti i lavori potranno essere sostituiti da una macchina, che non solo potrà fare più in fretta i nostri stessi lavori, ma Ii potrà fare anche meglio!

La verità, come al solito, è ben distante dalla narrazione dei media e già oggi abbiamo diversi elementi che ci possono far guardare al futuro in maniera ottimistica.

Se prendiamo, per esempio, l’avvento della macchina a vapore, questa inizialmente fu accolta con molto scetticismo da parte del popolo, che vedeva in questo marchingegno un possibile sostituto dei milioni di operai che, al tempo, popolavano le fabbriche di tutto il mondo.

II popolo ebbe ragione: la macchina a vapore sostituì in gran parte la forza lavoro rappresentata dagli operai, rivoluzionando il mondo dell’industria, tanto che quel periodo oggi lo ricordiamo con il name di “rivoluzione industriale”.

Nonostante l’avvento della macchina a vapore rivoluzionò per davvero l’industria, l’incremento di produttività dovuta ai nuovi metodi di lavoro possibili grazie a quella tecnologia (come per esempio la catena di montaggio) portò ad un bisogno di maggiori posti di lavoro, piuttosto che un decremento.

Se ci pensiamo, effettivamente, le nazioni producono più ricchezza oggi, rispetto ai tempi della rivoluzione industriale.

 

II futuro del lavoro grazie all’intelligenza artificiale

Gli effetti dell’ai sull’economia del mondo saranno notevoli.

Le migliori menti del mondo pensano che la rivoluzione che l’intelligenza artificiale porterà sarà di portata simile all’avvento di Internet.

In questo preciso momento siamo esattamente come quando, ormai trent’anni fa, qualsiasi dominio internet era disponibile e con pochi euro ci si sarebbe potuto accaparrare domini che oggi, a distanza di anni, valgono letteralmente milioni (ancora oggi mi chiedo perché invece, al tempo, non mi sono comprato i domini più esclusivi).

Come dice Kevin Kelly, uno dei fondatori di Wired, il magazine di tecnologia, nel suo libro “L’inevitabile”, “Quello che vi diranno gli utenti più navigati nel 2050 sarà proprio questo: <Vi immaginate quanto sarebbe fantastico essere uno degli innovatori nel lontano 2016? Era un mondo senza frontiere! Si poteva scegliere praticamente qualsiasi categoria, aggiungere una IA, e metterla in cloud. Era facile essere i primi! Poi si lamenteranno: se solo ci fossimo accorti che era tutto possibile>”

E’ esattamente come descrive Kelly nel suo libro! Siamo in un momento storico paragonabile alla nascita della macchina a vapore o alla nascita di internet. Dobbiamo avere la forza di vedere le opportunità che un momento come questo porta con se e non farci travolgere dal pessimismo tipico dei momenti di incertezza.

 

Intelligenza artificiale Chat GPT

 

AI e le sue applicazioni, un esempio pratico

Quando ChatGPT è stata resa disponibile a tutti, da imprenditore nel settore editoriale ho provato subito ad utilizzarla, per capire se grazie a questa tecnologia potevo risparmiare il costo che devo sostenere per la redazione di articoli, quotidianamente.

II risultato mi ha subito impressionato!

Quello che però ho realizzato poche ore dopo che la utilizzavo è che grazie a questa tecnologia avrei potuto aumentare così tanto la produttività delle mie aziende, che avrei avuto bisogno di nuovo personale!

Col cavolo che avrei dovuto licenziare!

Mai e poi mai farei a meno dei miei collaboratori di valore, quello che farei è fare in modo che loro stessi abbiano accesso a questo super cervello, che gli permetterebbe di fare ancora meglio (e più in fretta) il lavoro che già fanno. Si stanno creando le stesse dinamiche che hanno rivoluzionato l’industria durante ii 1700/1800.

Qualsiasi sia il vostro settore, probabilmente la vostra efficienza sarà migliorata dall’intelligenza artificiale.

Un esempio che calza a pennello arriva dal mondo degli scacchi, uno dei primi ambiti in cui l’AI è stata utilizzata.

Solo qualche anno fa era impensabile che una macchina avesse potuto battere un campione umano del gioco più affascinante del mondo.

Era il 1996 quando, per la prima volta nella storia, l’allora campione del mondo di scacchi Garry Kasparov venne battuto da un computer. L’apparecchio, chiamato ‘Deep Blue’, con la sua intelligenza artificiale cambiò per sempre non solo il mondo degli scacchi, ma anche quello dei computer.

In seguito a questo fatto gli scettici si scagliarono contra gli inventori di Deep Blue, sostenendo che questa Al avrebbe ucciso il mondo degli scacchi, vista che nessuno ci avrebbe più giocato… La storia è andata diversamente: oggi gli scacchi stanno vivendo il loro periodo massimo di popolarità tra noi umani e il più grande campione della storia, Magnus Carlsen, ha dichiarato di essere riuscito a raggiungere un livello così alto, proprio grazie all’aiuto dell’AI.

 

L’AI ci renderà più tristi o più felici?

Come detto in precedenza è normale essere scettici ed impauriti davanti a delle novità di cosi grande portata.

Se c’è, però, una cosa che abbiamo capito tutti anche seguendo il nostro amico Giuseppe in giro per il mondo con il suo Progetto Happiness è che non esiste mai nulla di positivo o negativo a prescindere, ma dipende come noi reagiamo a tale cosa. L’avvento dell’intelligenza artificiale non fa eccezione.

Possiamo decidere di esprimerci e smettere di voler crescere, perché tanto l’AI ci sostituirà in tutto, oppure essere ottimisti, abbracciare ii cambiamento in atto e prendere il meglio che questa tecnologia potrà offrire, come ha fatto il campione di scacchi del paragrafo precedente..

Pensate quanto bello potrà essere imparare la filosofia direttamente dalle parole di Platone, pensate a quanto incredibile potrebbe essere ricevere consigli di scrittura direttamente da Shakespeare…

Insomma, io sono convinto che, come tutte le grandi rivoluzioni della storia anche quella dell’AI migliorerà la vita di noi umani e che di conseguenza abbiamo tutte le carte in regola per utilizzare questa novità per essere felici!


Articolo a cura di Luca Discacciati.

Classe 1984, inizia a fare trading all’età di 14 anni. Profondo conoscitore dell’analisi fondamentale e della selezione dei migliori titoli azionari, si è specializzato nel trading di posizione su Forex, indici e materie prime. Cofondatore del portale Investire.biz.