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Sport, corpo e mente: tre ingredienti per la felicità.

i benefici dello sport, giuseppe bertuccio d'angelo Progetto Liminis

A settembre dello scorso anno ho indossato per qualche secondo una medaglia d’oro olimpica.

Ma la medaglia più pesante che abbia mai portato al collo è quella del “mio” Ironman di Barcellona.

Devo molto allo sport.

La mia storia in fondo è iniziata da lì, da Progetto Liminis e dalla mia folle idea di diventare un Ironman in 365 giorni.

Quando ho iniziato quell’avventura non sapevo sicuramente cosa aspettarmi ma oggi a distanza di qualche anno posso dire che è stata una svolta per la mia vita.

No. Non sto parlando dei social ma di qualcosa di molto più profondo.

Quello che ha quell’esperienza mi ha lasciato ha un valore inestimabile.

Da ragazzo pigro e scostante, ho rispettato per un anno un regime “quasi militare” in diversi ambiti.

Lo sport mi ha trasformato.

O meglio, ha rivoluzionato il mio modo di approcciare le sfide.

Lo sport si è trasformato in prezioso compagno di avventura e ogni volta che mi allontano dall’allenamento sento che ne risente tutto il mio benessere, non solo quello fisico…

Ho chiesto ai ragazzi di Stimulus Italia di aiutarmi a capire meglio il rapporto tra sport, mente e benessere.

Ecco cosa mi hanno raccontato.

Lo sport come fattore di equilibrio tra corpo e mente

La attività fisica contribuisce a mantenerci in buona salute e a prevenire diverse malattie. 

Praticare sport regolarmente, però, è anche un modo per risvegliare la mente, prendere decisioni e raggiungere il benessere emotivo. 

Ci siamo abituati a pensare che la mente e il corpo siano due realtà diverse che non hanno nulla a che vedere tra loro. 

Non è così. 

Il corpo e la mente si modellano reciprocamente, lavorano insieme, non separatamente. 

Di fatto il loro corretto funzionamento è importante per la nostra salute.

Un aspetto sottovalutato dell’esercizio fisico regolare è il beneficio che comporta dal punto di vista dell’umore.

L’attività fisica contribuisce ad alleviare lo stress, a eliminare l’ansia e ad attenuare i sintomi della depressione in modo totalmente naturale, infatti uno degli effetti dell’attività fisica sul cervello è la produzione di endorfine, ovvero le sostanze chimiche che agiscono da neurotrasmettitori. 

Hanno la funzione di ridurre il dolore fisico, quasi come i farmaci, e di generare una sensazione di felicità. 

I benefici dello sport: oltre il benessere fisico.

Oltre al benessere fisico che sentiamo nel corpo dopo un’attività sportiva ve ne sono anche altri:

Aumento dell’autostima: sentirsi più in forma e maggiormente pronti ad affrontare sfide fisiche ci fa sentire più forti, più in controllo della nostra vita e più belli: le attività per prendersi cura del corpo e per ampliare i limiti della resistenza fisica aumentano la percezione positiva che una persona ha di sé.


Riduzione l’ansia: l’attività fisica è ottima per diminuire la tensione muscolare, il che incide significativamente sui livelli di stress.


Imparare a perdere: imparare a perdere: perdere con onore con un avversario e imparare che la vita ci riserva sconfitte è una lezione che ha molto più valore che manifestare eccessi d’ira.


Perseveranza: raggiungere obiettivi sportivi è faticoso, ci vuole molta resistenza e bisogna imparare a porsi dei piccoli obiettivi ogni volta per evitare che la motivazione crolli.


Allenare la resilienza: lo sport può essere un po’ un ottovolante emotivo (vincite, perdite, momenti alti e momenti bassi). Uno studio ha rilevato che i giovani che sono praticano uno sport sono più “psicologicamente resilienti” alle sfide della vita.


Lavorare in squadra: una squadra non può avere successo senza lavorare insieme.  La comunicazione è fondamentale e imparare a far parte di un team è sinonimo di imparare a valutare l’efficacia del lavoro di squadra.

Lo sport come palestra di vita.

Lo sport è fondamentale sia in età adulta ma fin da piccolissimi lo sport può essere davvero una palestra di vita. Si tratta di un contesto protetto dove sperimentare e sperimentarsi e ricopre un ruolo primaria importanza per lo sviluppo della persona.

Attraverso il movimento il bambino scopre sé e il mondo circostante, tanto più nelle primissime fasi di vita in cui la conoscenza di sé e dell’ambiente avviene principalmente attraverso il proprio corpo.

Mentre correvo ebbi la sensazione che fosse il momento migliore della mia vita. Non provavo dolore, solo una gran coordinazione di movimenti e volontà. Il mondo sembrava fermo, immobile, come se non esistesse. Sentivo la pista che scorreva sotto i miei piedi. Ero completamente distaccato da tutto”

(Bannister, 1954)

Lo sport sulla mia strada alla ricerca della ricetta della felicità.

Ora che ho avuto modo di rallentare durante il mio mese di Digital Detox e soffermarmi maggiormente sul mio percorso, non posso notare come lo sport sia un sottile filo di collegamento tra tanti momenti del mio viaggio.

In questi 18 mesi ho incontrato molti personaggi legati in qualche modo al mondo dello sport.

Ma ognuno di questi ne incarna una diversa sfumatura.

Penso all’importanza e al valore del gruppo in David Mzee: pur di partecipare con i suoi compagni al campionato europeo di rugby in carrozzina è stato disposto a posticipare la sua operazione per tornare a camminare!

Come non pensare poi allo sport come occasione di riscatto sociale.

Qui le storie da raccontare sono due.

La prima è quella di Zion Clark

Nascere senza gambe non gli ha impedito di coltivare i suoi sogni, nel wrestling e nella vita.

Ogni giorno lotta contro i pregiudizi e contro una sorte che con lui è stata tutt’altro che benevola.

La seconda è stata quella di Mohammed Al-Khatib e il suo sogno di partecipare alle Olimpiadi per una nazione che nemmeno esiste sulla cartina geografica.

La Palestina è terra attraversata da secoli di conflitti e guerre. Eppure in questo fazzoletto di mondo dove non sembra esserci futuro, Momo si allena ogni giorno per inseguire il suo sogno ma soprattutto per essere di ispirazione a tanti giovani.

Una storia diversa, ma solo apparentemente agli antipodi, è quella di Fehaid Al-Deehani, tiratore a volo, vincitore di due medaglie di bronzo ai Giochi olimpici (a Sydney 2000 e a Londra 2012) e di una medaglia d’oro (Rio de Janeiro 2016), che ho incontrato nella sua villa in Kuwait.

Nonostante il fare apparentemente freddo e distaccato e la fama raggiunta dopo un traguardo così unico nel suo Paese, Fehaid non ha mai dimenticato chi soffre: ogni mattina prepara all’esterno della sua abitazione la colazione per i suoi concittadini più poveri.

(E cosa da non sottovalutare mi ha fatto indossare una medaglia d’oro olimpica!)

Ma attenzione: lo sport rischia anche di togliere.

Durante lo Speciale Italia due incontri e due facce della medaglia “negativa” dello sport.

Da un lato la storia maledetta di Maurizio Schillaci che all’apice della carriera, dopo un grave infortunio, è stato vittima di un declino inesorabile che lo ha portato a vivere oggi da senzatetto tra le strade di Palermo.

Dall’altro il racconto surreale di Roberto Zanda

La sua passione per lo sport estremo l’ha portato a un passo dalla morte, disperso a -50° gradi in una landa desolata dello Yukatan. 

Il “massiccione”, così lo conoscono tutti a Cagliari, ha perso braccia e gambe ma nonostante questo non ha mai abbandonato la voglia di sorridere e affrontare nuove sfide.

Stimulus, gli esperti per l tuo benessere psicologico