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Kim Jong Un è morto davvero?

In questi giorni mi avete scritto in tantissimi riguardo alle indiscrezioni circolate su diversi portali online relative alla possibile morte del dittatore Nord Coreano Kim Jong Un e se avessi sentito le mie “guirdie”.

Putroppo non ho più avuto contatti con Kim e Tchoe. 

Come avrete capito dai miei video, riuscire a mantenere delle relazioni con l’esterno è davvero difficile.

Tuttavia ho cercato di raccogliere maggiori informazioni possibili su quanto stia succedendo e credo che la fonte più accreditata per darci un quadro generale sulla situazione sia Yeonmi Park.

Cosa sta succedendo davvero secondo Yeonmi Park

Attivista per i diritti umani e scrittrice, Yeonmi Park è fuggita dalla Corea del Nord quando aveva 10 anni. 

Se vuoi conoscere qualcosa di più sulla sua storia ti lascio in fondo all’articolo il video del Ted Talk del 2019 dal titolo “Quello che ho imparato sulla libertà fuggendo dalla Nord Corea.”

Oggi Yeonmi Park è considerata tra le fonti internazionali più autorevoli sulla Corea del Nord.

In un post sul suo profilo Instagram spiega: 

“Nonostante desideri credere ai media, i fatti non si preoccupano dei sentimenti e ho sentito il dovere di dirvi la verità per essere all’altezza del vostro sostegno e della fiducia che riponete in me. 

Il più codardo ed egoista dittatore Kim Jong Un non è morto o malato secondo le mie fonti. Si sta nascondendo per timore di contrarre il Coronavirus. 

Nonostante menta al mondo dicendo che ci siano zero casi di Coronavirus, il virus si è diffuso in maniera incontrollabile all’interno della Nord Corea. 

Come hanno fatto i suoi predecessori, sta di nuovo lasciando morire il suo popolo e salvando se stesso. 

Tornerà presto per provare che ci sbagliamo. 

Vi prego, non date a Kim Jong Un il piacere di provare che tutti i media si sono sbagliati sulla Corea del Nord. Aspettate.”

Kim, Corea del Nord e Coronavirus: il mio punto di vista

Non sono un esperto di geopolitica mondiale o di conflitti internazionali ma in Corea del Nord ci sono stato davvero.

Ho avuto la fortuna di incontrare due guide giovani, gentili e disponibili (probabilmente più di quanto fosse loro effettivamente concesso).

Ma ho visto anche un ragazzo quasi morire davanti a me e centinaia di uomini spalare ore della neve da una strada a temperature glaciali senza uno straccio di guanto… per non parlare del resto dell’abbigliamento.

Non so cosa stia succedendo davvero in Corea del Nord o il perché di questa fuga di notizie ma posso darvi un mio pensiero.

Ho visto con i miei occhi che in Corea del Nord mancano beni di prima necessità: dai medicinali all’elettricità nelle case. 

Questo soprattutto lontano dalle grandi città, specchio più luccicante del regime.

Ho visitato questo Paese poco prima che esplodesse la pandemia globale e sinceramente nutro più di un dubbio sul fatto che in Corea del Nord ci siano stati zero casi di Coronavirus.

A mio avviso siamo di fronte a una notizia drammaticamente falsa.

Vi posso assicurare che il numero di turisti cinesi che ogni giorno si recano a Pyongyang per visitare una città che tanto ricorda ai cinesi la loro Cina degli anni 50, è esorbitante.

Prima che la Cina chiudesse le frontiere, centinaia e centinaia di cinesi sono entrati in Corea: questo non si può negare.

E allora, come può essere possibile che questo via vai di turisti dal Paese da cui la pandemia è scoppiata, non abbia involontariamente “trasportato” in Corea del Nord un virus la cui pericolosità, abbiamo imparato, è legata anche alla facilità di diffusione del contagio?

Purtroppo credo che la situazione in Corea del Nord sia tragica e che migliaia di persone stiano morendo senza sapere per quale causa, il tutto probabilmente nel silenzio più assordante. 

Un silenzio che fa davvero paura e che non dovrebbe essere ignorato.

Spero tanto di sbagliarmi e un giorno poter risentire Kim e Tchoe per parlarne con loro.