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Slow Living: vivere la lentezza per essere felici

Living

Tra le corse mattutine in metro, durante il tragitto verso il lavoro, vi siete mai sentiti come se foste degli automi, circondati da volti sconosciuti identici al vostro? 

È in quel momento che l’insoddisfazione si insinua e come un allarme ci ricorda quello che stiamo perdendo: il tempo per essere, vivere, stare bene. 

Ma esiste una via d’uscita e si chiama Slow Living, l’arte del rallentare per tornare a essere davvero felici.

Slow living: un nuovo paradigma

“Slow”, non a caso, è diventata la parola chiave di questi ultimi anni. Si tratta di una vera filosofia che invita a respirare, ad abbracciare il ritmo della natura, dal quale ci siamo progressivamente allontanati.

Nato in risposta alla globalizzazione e al consumismo, lo slow living, infatti, promuove uno stile di vita più equilibrato, in contrasto con la frenesia della modernità.

Le origini dello slow living

Il concetto di slow, per essere precisi, affonda le sue radici in Italia, negli anni ’80, con la nascita del movimento Slow Food, fondato da Carlo Petrini nel 1986. Pertini è stato un attivista, ricordato per la sua battaglia contro l’apertura di un McDonald’s in Piazza di Spagna a Roma e divenne presto il simbolo della resistenza contro il cibo omologato, a favore della qualità, della sostenibilità e del piacere di mangiare con consapevolezza.

Negli anni ’90, poi, il movimento si è evoluto grazie alla nascita della Cittaslow, un’associazione fondata in Italia nel 1999 che promuove questo stile di vita, decisamente più salutare. Oggi, il concetto di slow living si declina in molteplici sfaccettature, sparse in tutto il mondo, e ha dato vita a movimenti che includono ogni aspetto del quotidiano, come lo slow travel, che spinge a viaggiare in modo più autentico e meno frenetico, o lo slow work, che incoraggia modelli di lavoro più flessibili e umani.

Slow Living: il potere della natura

Per praticare lo Slow Living, però, dobbiamo definire un punto di partenza, senza il quale la filosofia perderebbe il suo significato: l’immersione nella natura. Ciò significa riappropriarsi della lentezza che la governa, imparare a rispettare i ritmi e i tempi di ogni cosa.

Un ritorno consapevole a quel luogo ancestrale che abbiamo abbandonato e dimenticato, fatto di suoni e colori profondi come il vento tra gli alberi, il canto degli uccelli, la luce e il buio che scandiscono i nostri giorni.

I benefici di questo stile di vita sono moltissimi: del resto, il legame tra salute – fisica e mentale – e natura è ormai noto.

Studi recenti suggeriscono che la mancanza prolungata di contatto con il verde possa infatti amplificare una serie di disturbi, tanto da far parlare di “Sindrome da Deficit di Natura”

ra le problematiche più diffuse ci sono diabete, ipertensione, depressione, deficit di memoria e malattie neurodegenerative, riscontrate soprattutto tra chi trascorre oltre il 95% del proprio tempo al chiuso, esposto a continui stimoli di stress.

Tuttavia, bastano anche 30-40 minuti al giorno di “immersione”per fare una grande differenza.

5 consigli pratici per vivere felicemente SLOW

Appurato ciò, esistono anche 5 consigli che possono aiutare a comprendere nel profondo come vivere Slow.

Vediamoli insieme:

  • Praticare la meditazione o lo yoga

Ritagliarsi almeno un’ora al giorno, trovando un posto silenzioso e calmo. Anche pochi minuti di meditazione possono migliorare il livello di stress e aiutare a vivere con maggiore consapevolezza.

  • Vivere in modo più sostenibile

Ci sono tanti modi per farlo! Qualche esempio?

  1. Rinunciare ogni tanto all’auto e muoversi a piedi o in bicicletta, godendosi il percorso.
  2. Evitare gli sprechi e dare nuova vita alle cose.
  3. Scegliere prodotti sani e prediligere alimenti a km 0, rispettando la stagionalità della natura.
  • Vivere del tempo offline

Dedicarsi ad attività come la lettura, il giardinaggio o qualsiasi altra passione che aiuti a riconciliarsi con se stessi.

  • Dare priorità al  benessere

Concedersi momenti solo per sé, senza sensi di colpa. Anche se la lista di cose da fare è ancora lunga, accetta di poterti fermare: il mondo continuerà a girare lo stesso e scoprirai che anche una pausa può fare la differenza.

  • Immergersi nel verde

Come anticipato, è il pilastro fondante! Uscire e fare una passeggiata in un parco, organizzare un’escursione in campagna o nel bosco per godere del paesaggio e dell’aria pulita. Inoltre è importante portare la natura anche in casa: riempire gli spazi di piante e prendersene cura. Oltre a migliorare l’umore, purifica l’aria e favorisce il rilassamento.

Lo Slow Living coinvolge ogni aspetto della vita, anche il design

Questa rivoluzione etico-sostenibile sta influenzando sempre più settori della nostra quotidianità, e tra questi spicca il mondo del design e dell’arredamento. 

Lo slow design, così è chiamato, si basa sui valori fondamentali come qualità, sostenibilità ed etica. 

Per praticarlo è essenziale scegliere materiali come bambù, pietra, sughero e cotone organico, che riducono l’impatto ambientale e conferiscono alla casa un’atmosfera calda e accogliente. 

Anche l’organizzazione degli spazi gioca un ruolo fondamentale: arredi multifunzionali e periodici decluttering aiutano a vivere in modo più semplice e armonioso.

Perché scegliere la Slow Life: il rapporto tra felicità, salute e lentezza

Se le parole non dovessero essere convincenti, esistono parecchi studi che mettono in evidenza l’importante relazione tra Slow & Felicità.
Praticare i principi dello slow living può sembrare una sfida difficile, ma un’indagine del National Institute of Health ha spiegato come il “tempo lento”  migliori la soddisfazione della vita. Le persone che partecipano attivamente a pratiche di slow riportano, infatti, un aumento del 30% nella loro percezione di felicità.

Inoltre, un rapporto della Harvard Medical School ha rilevato che il 60% delle persone che integrano queste pratiche nella loro routine quotidiana, come mangiare lentamente e fare attività fisiche moderate, sperimentano un aumento significativo della loro qualità della vita, che è direttamente correlato al loro benessere psicologico. E se fare un passo indietro, ti permettesse di fare un passo avanti?

Vivere lentamente, vivere a pieno, vivere più felici: perché, dopotutto, come diceva Gandhi, “la lentezza è la chiave per capire il mondo”

Poi non dite che non ve lo avevamo detto. 🙂