Hai paura di essere felice? Potresti soffrire di cherofobia
Aspiri alla felicità, cerchi di raggiungerla con ostinazione e poi quando la sfiori ti blocchi: hai paura e pensi “cosa accadrà di terribile adesso?”.
Questa ansia immotivata, il sentore che la tragedia segua sempre l’istante di felicità, ha un nome e si chiama CHEROFOBIA.
Conosciamola insieme in questo articolo per imparare a superarla.
Cherofobia: le origini
Cherofobia deriva dal greco kairós “ciò che rallegra” e fóbos “paura”, letteralmente è quindi “la paura di essere felici”.
Ne consegue che, coloro che soffrono di cherofobia, tendono a evitare le circostanze positive e le emozioni, convinti che la gioia sia uno stato temporaneo accompagnato da sventure.
Avete presente il detto “non può andare tutto male, dopo la tempesta c’è sempre il sole?”
La mente di un cherofobico ragiona esattamente al contrario.
La cherofobia non è (ancor oggi) una malattia
Una premessa è d’obbligo: la cherofobia, comunque, non è associabile alla depressione, nonostante possa avere in comune con essa alcune caratteristiche.
Questo perché la paura della felicità, ancor oggi, non è riconosciuta come una patalogia, non essendo inserita nell’ultima edizione del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-5), la principale risorsa per la diagnosi delle patologie di salute mentale.
La medicina procede per gradi e le malattie della mente sono difficili da decifrare.
Soprattutto per questo genere di fobie bisogna considerare una componente caratteriale e culturale.
Il Journal of Happiness Studies, non a caso, attraverso uno studio che ha coinvolto circa 14 culture, ha messo in evidenza le differenti concezioni di felicità.
Coloro che provengono da culture dell’Asia orientale tendono ad essere preoccupati degli effetti delle proprie espressioni di felicità su chi li circonda.
Per alcuni popoli dell’est, invece, la stessa sarebbe un’emozione superficiale a cui bisogna fare attenzione.
In altre ancora, la felicità non è considerata un valore a cui aspirare, perché mal vista dalle “forze divine” che potrebbero punire gli uomini eccessivi nelle loro manifestazioni di benessere.
Tutte caratteristiche in comune con i cherofobici, no?
Cherofobia: sintomi e come riconoscerla
I medici e ricercatori concordano nel considerare la cherofobia una sorta di meccanismo di difesa, un modo per proteggersi involontariamente dagli imprevisti.
Le cause non sono note, potrebbero derivare da traumi infantili o da caratteristiche comportamentali come l’iperperfezionismo.
Ecco perché, basandoci su questo assunto, sono riusciti a individuare i sintomi tipici del cherofobico.
Chi ha paura della felicità:
- evita le opportunità che potrebbero condurre a cambiamenti positivi nella vita;
- ha paura di partecipare ad attività che includono una socialità,
- si sente in colpa per essere felice;
- pensa che la felicità possa portare qualcosa di negativo a se stesso,
- crede che mostrare felicità sia negativo di fronte agli altri e che possa far accadere qualcosa di tragico,
- pensa che perseguire la felicità sia una perdita di tempo e una presunzione umana.
Come superare la Cherofobia: sintomi e soluzioni
Ne consegue che, per riuscire a superarla, oltre al supporto di uno psicoterapeuta, il cherofobico potrebbe:
- Allenarsi con la scrittura, mettere su carta le proprie emozioni, positive e negative, in modo che, rileggendole nel tempo si possano analizzare e comprendere.
- Fare qualcosa senza un motivo e uno scopo preciso, così da non poter immaginare le conseguenze. Praticare un nuovo sport, uscire con persone nuove, cantare, ballare senza un fine particolare, solo per provare a vivere il presente, non potendo stabilire con certezza cosa accadrà in futuro.
- Frequentare persone felici, o comunque che cercano di trovare la leggerezza nelle piccole cose. L’esempio degli altri, quando non si tratta di persone tossiche, è una “medicina” senza controindicazioni.
- Dialogare e discutere con chi ci fidiamo, mostrando le proprie fragilità, senza paura di esser giudicati.
- Imparare ed eseguire degli esercizi di respirazione (con lo yoga per esempio) per calmare la mente, per ossigenare il nostro corpo e farci riprendere coscienza del mondo.
Un ultimo consiglio…
Infine, ma non per importanza, amici cherofobici, proviamo a non dimenticare l’immensa fortuna del vivere e dell’esserci.
Quando le ansie si insinuano nella mente, ricordiamoci che abbiamo solo una vita a disposizione.
Tanto vale provare a viverla al massimo quindi …zaino in spalla e partiamo, la felicità ci aspetta!
Qual è la tua più grande paura?
Adesso è il momento giusto per superarla!